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Piano cottura: fornelli a gas o induzione? Cosa scegliere?

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Progettando una cucina spesso ci si chiede: cosa cambia tra piano cottura con fornelli a gas o induzione? Meglio installare un piano a gas o elettrico? Due tipologie con differenze, caratteristiche e consumi che si adattano a diverse esigenze.

Qual è meglio? Molto dipende dall’uso e dalle abitudini in cucina. Il piano cottura a gas con fornelli è più tradizionale mentre quello a induzione applica una tecnologia e una fonte d’energia completamente diversa.

Ecco le principali differenze e specifiche per aiutarvi nella scelta sia dal punto di vista culinario. A seconda del piano cambiano infatti i metodi di cottura e il consumo energetico.

Piano cottura a gas: perché scegliere i fornelli

Si tratta del piano cottura più comune e utilizzato. Il fornello a gas è infatti una soluzione irrinunciabile per molti, derivata anche da abitudini e preferenze nella cottura degli alimenti.

Tic, tic, tic: fiamma! Il piano cottura a gas funziona proprio così: il gas viene erogato una volta avviata la manopola del fornello prescelto, la fiamma si innesca in maniera istantanea tramite una semplice scintilla. Generalmente chi ama spadellare tende a prediligere il fornello a gas rispetto a quello a induzione.

Tra i punti a favore più gettonati c’è una migliore capacità di regolazione e controllo della fiamma, e quindi della fonte di calore, così come lo spegnimento istantaneo rispetto al più moderno piano cottura a induzione.

Il piano cottura a gas ha una struttura più complessa che richiede una pulizia e manutenzione diversa. Che sia a 4 o 5 fuochi, il fornello a gas si compone solitamente di: bruciatore, ovvero la componente da cui partono le fiamme vere e proprie, termocoppia di sicurezza, l’elemento che chiude il gas non appena la fiamma si spegne, griglie in ghisa che permettono l’appoggio di pentole e padelle, le manopole (che possono essere posizionate in modo angolare o frontale).

Piano cottura a induzione: perché scegliere l’elettrico

Passiamo al piano cottura a induzione, sempre più presenti all’interno delle cucine su composizione libera. L’induzione sfrutta una fonte d’energia diversa rispetto al comune fornello a gas: l’elettricità.

Piano cottura a induzione

In tanti restano colpiti dal design del piano a induzione, grazie al pannello nero in vetro ceramica che nasconde le piastre utili alla cottura, sottovalutandone le potenzialità e caratteristiche.

Il piano cottura a induzione viene alimentato tramite l’impianto elettrico e di conseguenza non incide in bolletta sui consumi del gas, conducendo a un notevole risparmio. L’induzione prevede un riscaldamento ultra rapido, con un controllo temperatura regolabile durante la cottura (con vari livelli di calore).

Questo piano cottura vince sui tempi, rispetto ad altri metodi di cottura vede la sua forza nella rapidità e nella sicurezza: scottarsi diventa quasi impossibile. Il calore viene circoscritto all’area d’appoggio della pentola/padella e non viene trasferito all’intero piano di cottura, come avviene in quello a gas, diminuendo la possibilità di scottarsi.

Consumi, gas vs induzione: cosa cambia?

Mettendoli a confronto, il piano cottura a gas possiede caratteristiche peculiari per la cottura del cibo rispetto all’induzione, che vince sui consumi.

Non appena si parla di alimentazione elettrica, in tanti temono un’impennata dei consumi nella bolletta della luce, nonostante l’ago dei consumi (in negativo) punti sempre sull’alimentazione a gas.

Motivazioni che, la maggior parte delle volte, si rivelano infondate: sul piano dei consumi infatti l’induzione batte il fornello a gas (che presenta altri vantaggi).

Quale conviene?

Il picco di consumo di un singolo fornello a induzione si ritraccia nella sua fase d’accensione iniziale.

Non appena premiamo il tasto on, il piano genera un assorbimento di energia di circa 2000 W, questo se scegliamo di impostare la massima potenza. Va da sé che generando una potenza inferiore, avremo un’energia inferiore. Generalmente, qualsiasi sia il livello di potenza data all’accensione del piano a induzione, il suo consumo arriva a ridursi di ben sei volte (una volta raggiunto il parametro utile per tenere il tutto a temperatura).

Un punto debole dell’induzione è da riscontrarsi però proprio nella sua alimentazione elettrica. Spieghiamo: l’induzione, rispetto al gas, presta il fianco nel momento in cui il contatore di casa non riesce a sostenere l’energia richiesta dal piano.

Tieni presente inoltre che, rispetto ai tradizionali piani cottura, il piano a induzione richiede pentole e padelle particolari, predisposte a questo uso.

La scelta tra un piano a gas e induzione non può essere dettata solo dalla convenienza, deve essere orientata in base alle vostre abitudini e alla tipologia d’abitazione a cui è destinato.

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