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Come diventare Interior Designer

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Il compito principale dell’Interior Designer, o architetto di interni, è disporre strutture, arredi, accessori, in modo che un ambiente risulti confortevole e vivibile

Un professionista esperto deve pertanto riuscire a coniugare diverse esigenze: quelle del design, sicuramente, ma anche quelle relative alla funzionalità e alla comodità dello spazio. A un Interior Designer è richiesto di migliorare la qualità della vita all’interno di un luogo: per farlo, oltre ad abbellirlo, in molti casi, dovrà curarne la ristrutturazione, definire una nuova organizzazione degli spazi e degli oggetti in esso presenti o, ancora, dovrà cercare di renderlo più ecosostenibile e in linea con gli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale. 

L’Interior Designer è una figura sempre più richiesta nel mondo della progettazione proprio perché è in grado di agire rispondendo a necessità così diverse tra loro. Un’abilità che si ottiene grazie alla dedizione, ma anche e soprattutto ad anni di studio e all’aggiornamento costante. In questa guida riassumiamo come diventare Interior Designer e avviare la propria carriera in uno degli ambiti più affascinanti dell’architettura.

La formazione dell’Interior Designer

Il primo passo per diventare Interior Designer consiste nell’iscrizione a un corso certificato e valido nel territorio del proprio paese. Può trattarsi di un corso di laurea presso un’Università Statale, oppure di un percorso formativo presso Accademie ed enti privati che offrono corsi altamente qualificati.

Questa, in particolare, rappresenta un’importante novità emersa negli ultimi anni. Se in passato, infatti, l’unica (o quasi) possibilità di lavorare nel settore dell’architettura degli interni era frequentare il classico corso di laurea in Architettura o Disegno Industriale, nel tempo, presso le nostre Università statali sono stati avviati numerosi altri corsi di laurea triennale e specialistica più mirati al profilo dell’architetto di interni. Ad oggi, tra le Università italiane più qualificate nel settore vi sono il Politecnico di Torino, lo IUAV di Venezia e il Politecnico di Bari.

Come accennato, parallelamente al percorso universitario, sono sorti diversi corsi e master offerti da enti privati che lavorano a stretto contatto con aziende, studi professionali e hub di creativi. Tra questi, non possiamo non citare lo IED (Istituto Europeo di Design), l’Accademia di Design e Comunicazione di Firenze e la Nuova Accademia del Design di Verona e Milano.

Qualunque scelta formativa venga compiuta, l’aspirante Interior Designer dovrà imparare ad approcciare ambiti di studio molto vari come il Design, la bioedilizia, la progettazione degli interni e degli arredi, la scienza dei materiali, la grafica, e tanti altri. Dovrà inoltre dimostrare di possedere una mente aperta e curiosa, essere al passo con i tempi, seguire i dibattiti e i gli opinion leader del settore, consultare riviste e portali specializzati sia italiani che stranieri.

Le materie che un Interior Designer deve conoscere

Anche l’AIPi, Associazione Italiana Progettisti di Interni insiste sull’importanza, per un Interior Designer, di una cultura variegata, che contempli numerose aree tematiche.
Tra queste vi sono, ad esempio, la Storia dell’Architettura e del Design moderni, così come le metodologie su cui si basano il Design e l’Architettura e il Disegno Industriale. 

Sempre secondo l’AIPi, L’Interior Designer deve avere un occhio di riguardo nei confronti dell’etica ambientale ma anche delle scienze antropometriche, e conoscere la legislazione riguardante la progettazione e la costruzione di edifici e ambienti.

Deve imparare a gestire e a trattare con il cliente per soddisfare le sue richieste in termini di budget e, allo stesso tempo, lavorare nel rispetto dei regolamenti e dei codici.

Chi lavora come Interior Designer deve saper realizzare un progetto, e pertanto utilizzare strumenti informatici e programmi tecnici necessari al suo lavoro.

Associazioni di categoria

Il passo successivo per diventare Interior Designer è aderire a un’associazione di categoria. Le associazioni operano a tutela dei professionisti. L’appartenenza a un’associazione di categoria comporta inoltre il vantaggio di poter stringere più facilmente rapporti di conoscenza e collaborazione con gli altri colleghi, nonché di partecipare a meeting e occasioni di formazione e aggiornamento.

Tra le associazioni più importanti vi è la già citata AIPi, nata nel 1969 e presente su tutto il territorio nazionale tramite le delegazioni locali, e l’Aiap, ossia l’Associazione italiana design della comunicazione visiva, fondata nel 1945.

Altre associazioni di professionisti che possono rivelarsi interessanti per un Interior Designer sonol’Associazione per il Disegno Industriale, la Società Italiana di Designl’Associazione Design for All e l’Italian Design Institute.

Sbocchi occupazionali dell’Interior Designer

In realtà, l’intento di questa panoramica su come diventare Interior Designer è quello di delineare il profilo di una figura poliedrica e versatile che, in quanto tale, può avere accesso a diversi sbocchi lavorativi.

Il ruolo dell’Interior Designer è quello di sviluppare e progettare spazi interni esteticamente gradevoli, ma anche funzionali e comodi per chi li vive. Oltre ad avere numerose competenze tecniche, deve dimostrarsi un professionista creativo in grado di fornire soluzioni personalizzate e di qualità, in linea con le esigenze abitative della persona. 

Grazie a queste abilità, un bravo Interior Designer può lavorare a un’infinità di progetti che contemplano tanto l’ambito residenziale quanto il Retail, passando per il settore degli uffici, la ristorazione e l’Hotellerie (per citarne alcuni).

Sei un Interior Designer? Un Architetto?

“Mettiamo al tuo servizio la nostra esperienza maturata in 42 anni di attività come general contractor in tutto il mondo. Qualunque sia lo stile o la difficoltà tecnica del tuo progetto, noi siamo sempre pronti ad aiutarti a realizzarlo.”

Francesca & Carlo

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